TRANSIZIONE DIGITALE TRA RISCHI ED OPPORTUNITÀ.

Un processo irreversibile che può essere rallentato e deve essere compreso e garantito a tutti attraverso la formazione. Per i più fragili va invece assicurato il diritto alla delega come strumento di tutela dei diritti.


Due ore di dibattito serrato sul grande tema della transizione digitale che questi due anni di pandemia hanno accelerato incredibilmente. Tanti servizi che attraverso lo Spid saranno erogati in formato digitale (quindi via computer) da tante amministrazioni comunali. Questo lunedì 8 novembre alla Fondazione Bertoni nel corso del pre-congresso dei Pensionati Cisl saluzzesi, ne hanno discusso Michele Pianetta (Vice Presidente Anci Piemonte con delega alla transizione digitale), Domenico Giraudo (Assessore Comune di Cuneo con delega a nuovi servizi e smart city) e Lina Simonetti (Segretario Pensionati Cisl cuneesi). Ad alimentare il dibattito il contributo di Antonello Angeleri (segretario generale Anfov). Utili la confronto tanti interventi della platea tra i quali quello dell'ex segretario generale dei Pensionati Cisl cuneesi ed attuale sindaco di Verzuolo Giancarlo Panero. Ad aprire i lavori il responsabile dei Pensionati Cisl saluzzesi Claudio Abelli.
Le amministrazioni comunali lamentano inequivocabilmente "urgenza nel formare il personale per gestire questa transizione e risorse economiche per poterlo fare". Sul Pnrr il punto di vista è chiaro "la misura 1 stanzia risorse per attuale norme che sono già operative da diversi anni. Ora c'è la possibilità di tradurre la teoria in pratica". In tutto questo ci sono i pensionati. "Siamo 1/4 della popolazione e a breve saremo 1/3 - analizza Lina Simonetti -. Il servizio Spid che abbiamo attivato per i nostri iscritti e che sta riscuotendo grande successo è solo l'inizio di un percorso nel quale noi come sindacato siamo chiamati ad essere supporto ed aiuto a tanti over65 che faticheranno tanto nel gestire la transizione digitale".
Una transizione che rischia di essere un'onda così alta da produrre tante, troppe, vittime. Ed allora, ci sono almeno due parole chiave sulle quali investire. Da un lato la formazione (del personale pubblica chiamato a gestire i servizi digitali e degli utenti) dall'altra lo strumento della delega per garantire ai più fragili i loro diritti.
Quando si parla di amministrazione comunali poi, l'universo è piuttosto variegato: "Un Comune come Villanova Mondovì non è assimilabile a Cuneo. Così come Verzuolo - analizza Michele Pianetta - abbiamo una dimensione, una pianta organica e delle disponibilità che non sono equiparabili a quelle di Cuneo".
Poi, ci sono i comuni montani, laddove non solo non c'è la banda ultralarga e la connessione veloce ma spesso non prende neanche il cellulare. Ed allora il rischio vero è che la transizione digitale avvenga per alcuni mentre altri resteranno analogici alimentando la condizione di un paese a due velocità.






  
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