RIFORMA FISCALE E SANITÀ PUBBLICA. DI QUI SI DEVE RIPARTIRE

Galleano (segr. generale Pensionati Cisl Cuneo):"Urge una seria riforma del fisco per ridare equità e giustizia a questo Paese nel quale l'80% dell'Irpef è sulle spalle di lavoratori dipendenti e pensionati".


Il primo Consiglio Generale post Covid 19 i Pensionati Cisl cuneesi lo hanno celebrato in un luogo a loro amico. Il Real Park di Entracque che abitualmente, proprio nel mese di giugno, ospita la grande festa d’estate dei Pensionati. Normalmente in valle per l’appuntamento salivano non meno di 450 pensionati provenienti da tutta la provincia. Quest’anno si è scelto comunque il Real Park e l’aria fresca della valle gesso per celebrare il Consiglio Generale. Oltre 50 dirigenti della categoria si sono ritrovati per discutere di temi organizzativi e per affrontare le grandi questioni legate al fisco, alla sanità ed alle pensioni. In apertura è stato proiettato il docu-film curato dall’Anolf di Cuneo, Siamo qui da vent’anni, 48’ per raccontare quanto essenziale sia il lavoro di tanti stranieri sul territorio del cuneese. Nella sua relazione il segretario generale dei Pensionati Cisl cuneesi Matteo Galleano ha affrontato tutti i temi imposti dall’attualità. Dal tema immigrazione che come ogni anno tocca il saluzzese, “era così anche 40 anni fa, stessi disagi o quasi, solo che al posto degli africani c’erano i meridionali”. Poi Galleano ha parlato di lavoro che deve essere dignitoso e quindi non in nero e non precario. Sugli effetti del covid ha evidenziato la differenza tra tante aziende private che con volontà si sono adeguate e sono ripartite, e molti uffici pubblici che ancora offrono servizi ridotti o peggio ancora sono ancora chiusi. Sull’Europa la speranza del segretario generale dei Pensionati Cisl è che qualcosa davvero si stia muovendo in un’ottica di maggiore solidarietà tra i popoli. Infine due capisaldi per i quali spendersi oggi e domani: una sanità che sia pubblica e nella quale investire risorse e poi il grande tema della riforma fiscale per ridare equità ad un sistema che tra bonus e mance non è più sostenibile. “Serve una riforma che tenga conto della realtà e del fatto che l’Irpef oggi è pagata per l’80% da lavoratori dipendenti e pensionati”.
A chiudere l’intensa mattinata di dibattito le conclusioni affidate al segretario generale della Cisl Cuneo Enrico Solavagione il quale riparte dal documentario sull’immigrazione nel cuneese plaudendo ai contenuti dello stesso: “bello ed emozionante, racconta storie che devono aiutarci a riflettere su quanto prezioso il contributo di tanti immigrati per la nostra economia locale e per le nostre eccellenze. Il tema immigrazione è sempre affrontato con pregiudizio e attraverso schemi vecchi. Da una parte chi vorrebbe fare entrare tutti dall’altra chi non vorrebbe fare entrare nessuno. Posizioni ideologiche che non portano ad alcun risultato. Serve equilibrio mettendo il tema dell’integrazione e dunque lavoro istruzione e dignità per chi arriva prima del tema della redistribuzione. Dall’altra dobbiamo dirci con franchezza che se per la raccolta della frutta servono 1500 persone e invece ne arrivano 3500 poi si creano problemi di degna accoglienza. Sono risposte che ci aspettiamo dalla politica. Noi come sindacato non ci siamo mai tirati indietro e continueremo a denunciare il fatto che dietro tante belle parole ci sia poi anche un business spietato fatto sulla pelle di tanta povera gente”. Poi Solavagione affronta il grande tema degli anziani: “siete risorsa essenziale di esperienza di sapere di conoscenza. Qui ci vuole una rivoluzione culturale che si opponga alla visione che beatifica il giovane e produttivo dipingendo l’anziano come oneroso ed improduttivo. Lo scontro fra generazioni che tante volte abbiamo visto in questi anni non è la soluzione ma l’ennesima deriva di un processo culturale da invertire. Ed il dramma che si è vissuto in tante case di riposo durante il covid è anche frutto di questa mentalità fuorviante. Si è quasi ritenuto ineluttabile che tanti anziani perdessero la vita”. Infine i temi fiscali ed economici: “Una globalizzazione non governata che ha concentrato nelle mani di pochi ingenti ricchezze. E’ un mondo gestito da una finanza speculativa fuori controllo. La crisi del 2008 non ci ha insegnato nulla. Serve un cambiamento culturale. Non possiamo pensare di mettere sempre il profitto prima di tutto il resto. Ed in questo vogliamo un’Europa diversa come indicato dal nostro manifesto “L’Europa che vogliamo”, un continente solidale e dei popoli, che sappia parlare ad una voce sola e che non consenta la sleale e vergognosa pratica del dumping fiscale”. Sulla stretta attualità italiana la sintesi è efficace: “Il taglio dell’Iva non serve. Chiediamo da qualche anno ormai la riforma fiscale. E’ l’unica strada per ridare equità, giustizia e credibilità a questo paese. E non la flat tax. Va garantita la progressività dell’imposta. E poi dobbiamo dirci senza esitare che chi evade è un criminale che danneggia la collettività e che deve andare in carcere. La politica dei condoni non serve e non è mai servita. Servono rigore, coraggio e visione per ridare un futuro a lavoratori e pensionati”.






  
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