Adesso che la pandemia sta arrivando anche in Piemonte ed il coronavirus è un fenomeno ormai mondiale, siamo costretti a fare i conti con il nostro sistema sanitario pubblico e guardare a come sta reagendo all'attacco. Lo dicono tutti, medici ed infermieri sono i nostri eroi. Gli dedichiamo gli applausi dai balconi. I politici, di ogni colore e grado, non perdono occasione per ringraziarli sentitamente. Ma in realtà, se oggi dalla Lombardia (con la sua eccellente sanità pubblico-privata) si leva il disperato grido d'aiuto per mancanza di posti di terapia intensiva e tanti si augurano che la diffusione del virus non sia troppo forte al Sud (perchè altrimenti gli effetti saranno catastrofici), se tutto questo avviene è perchè negli anni il nostro sistema sanitario è stato oggetto di tagli, di contese politiche e di spartizioni. Se siamo arrivati a questo punto alla politica ed ai suoi attori occorre chiedere conto. La Germania ha, rapportata alla sua popolazione, cinque volte i posti letto di terapia intensiva dell'Italia. Questi sono i fatti. E nel momento del drammatico bisogno tutte le falle del sistema vengono a galla con effetti che rischiano di essere travolgenti (ad esempio, dover scegliere se salvare un giovane o un anziano). E questa volta chi paga? Passata l'onda ci ricorderemo degli eroi? Li premieremo? O saranno solo grandi strette di mano e pacche sulle spalle. Un suggerimento prima della prossima onda: nominate i dirigenti sanitari senza guardare alle tessere di partito, privilegiate chi fa la sanità sul serio, specialisti medici, infermieri ed oss, e investite nel nostro sistema senza indugiare andando a recuperare i soldi da quelli che continuate/continuiamo a chiamare furbetti ed invece sono ladri ed anche assassini, responsabili di chi oggi nel pieno di questa pandemia è costretto a morire in assenza di un posto letto per il quale ha magari sempre pagato le tasse. |