Strategia in quattro punti per contrastare l'evasione fiscale. Se davvero dalle parole di passerà ai fatti finalmente inizieremmo a percorrere il giusto viatico per combattere con forza la piaga fortemente italiana dell'evasione fiscale. Una zavorra della quale si parla e si scrive da troppo tempo senza vedere risultati concreti. La premessa da fare è una. L'unica strada percorribile in Italia per un progetto serio e favorire quanto più possibile i pagamenti elettronici. Non c'è altra possibilità. Ed in questa direzione si sta orientando sembrerebbe l'attuale Esecutivo. Guardando ai due lati della catena, compratore e venditore, i due soggetti di una transazione classica. Per il venditore sarebbe prevista la possibilità di dotarsi del Pos (la macchinetta nella quale inserire il nostro bancomat o carta di credito per pagare) senza costi di installazione e di gestione. Al contempo si sta lavorando per eliminare le commissioni bancarie per spese inferiori ai 5 euro (a tutela di settori a bassa marginalità come distributori di carburante ed edicole, ma qui occorre vedere quali compensazioni verranno previste per un sistema del credito che già lamenta grandi sofferenze e profitti ridotti dai tassi di interesse molto bassi) e comunque ridurre le commissioni su spese fino ai 25 euro. Dal lato dell'acquirente si sta studiando un sistema di restituzione parziale del denaro speso (cashback) a chi pagherà in modo elettronico. Infine, partendo dal presupposto che anagraficamente l'Italia è un paese vecchio, occorre prevedere semplificazioni tecniche per chi, anziano, non ha dimestichezza con carte di credito e bancomat. Per questo si sta ragionando su una carta unica che valga come carta d'identità, tessera sanitaria e carta di credito per effettuare i pagamenti, direttamente connessa con il proprio conto in Posta o in Banca. Quattro punti da tradurre subito in pratica per dare una rinnovata speranza a questo nostro Paese di navigatori poeti santi ed.... evasori. |