SANITÀ, L'INCREMENTO DEL FONDO NAZIONALE È IN DUBBIO. A RISCHIO LE NUOVE ASSUNZIONI E LA QUALITÀ DEL SERVIZIO.

Le nuove risorse sarebbero vincolate al conseguimento dei risultati di finanza pubblica.


Entra nel vivo il confronto tra Governo e Regioni sul nuovo patto per la salute che disegna le regole del gioco in sanità pubblica da qui al 2021. Un patto vincolato certo ai soldi che il Governo deve mettere nella partita. E già si avvertono i primi rischi rispetto ai capisaldi proposti dal Ministro per la Salute Giulia Grillo che vorrebbe l'addio al superticket, ridisegnare il sistema dei ticket sulla base del reddito famigliare (meglio ancora sarebbe l'Isee) e poi un piano straordinario di assunzioni di medici ed infermieri ed un programma forte di edilizia sanitaria. Tutto questo sarebbe a rischio visto come nella bozza del Patto, all'art. 1 viene indicato come i fondi stanziati dipendono comunque dagli obiettivi di finanza pubblica e dalla variazione del quadro macroeconomico. Parliamo di 2 miliardi nel 2020 e 1,5 miliardi nel 2021 di incremento di risorse da inserire nel Fondo Sanitario per conseguire gli obiettivi proposti dal Ministero della Salute. Sindacati e Regioni sono già sul piede di guerra. Si attendono sviluppi.






  
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