IL PAESE DELLE FLAT TAX. TANTE ECCEZIONI AL SISTEMA FISCALE.

Anziché riformare il sistema Irpef senza tradire la logica della progressività si preferiscono interventi spot che violano un concetto sancito dalla Costituzione.


Quello che il Governo, continuando un lavoro che è iniziato con i Governi precedenti, sta producendo nel sistema fiscale italiano è una proliferazione di tante piccole "flax tax", di tante piccole eccezioni al sistema fiscale che, come sancisce la Costituzione italiana, deve essere caratterizzato dalla logica della progressività: più guadagni e più paghi. Ci sono sempre più redditi (ad esempio, quelli derivanti dalla affitti di case con la cedolare secca o i proventi da attività finanziarie) che sono sottratti alla logica della progressività di un sistema che aimè, oltre alle flat tax è già colpito duramente da chi elude il meccanismi di tassazione (tutto ciò che non viene dichiarato!).
Il nuovo Governo, ha introdotto la flat tax per le partite Iva con redditi sino a 65mila euro estendendo di fatto il regime forfettario che riguardava le partite iva con giro d'affari sino a 30mila euro.
Agli occhi di un lavoratore dipendente certo un'azione fortemente iniqua. E con gli stessi occhi tali operazioni vengono guardate dai pensionati (ex lavoratori dipendenti) ai quali viene applicata su tutti i loro redditi la logica della progressività con aliquota minima al 23% fatto salvo la no-tax area.
Prosegue di fatto la logica degli interventi a spot, buoni per catturare un po' di voti prima delle elezioni ma che certo mostreranno tutta la loro debolezza nel medio lungo periodo, quando sempre di più avremo un Paese a due velocità, un sistema pubblico di welfare sempre più sulle spalle di lavoratori dipendenti e pensionati e tante eccezioni ad una regola che anziché essere seriamente riformata viene costantemente aggirata.






  
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