PIÙ INFORMATI GLI UOMINI RISPETTO ALLE DONNE SU TEMA QUALI SANITÀ E PREVIDENZA.

Il 66% delle domande per quota 100 sono state presentate da uomini. Anche dato che in qualche modo è conseguenza del gap di conoscenza tra i due sessi.


Non solo una riflessione profondo e indispensabile sull'orrendo tema della violenza sulle donne. L'8 marzo deve essere una giornata che apra ad una riflessione più completa sul ruolo della donna. Una riflessione che magari tragga spunto da un recente sondaggio (interviste somministrate ad inizio febbraio a 2000 tra lavoratori e lavoratrici) nel quale si evidenza come sia ancora forte (e non ridotta) la differenza di genera in termini di conoscenza su due grandi materia: previdenza e sanità.
I dati mostrano come il 59% degli uomini (e solo il 53% delle donne) ha una conoscenza buona o abbastanza buona del sistema previdenziale pubblico. Nel 2015 erano il 55% degli uomini e 49% di donne.
Altro dato interessante riguarda gli iscritti all'8,7 milioni di iscritti ad una forma di previdenza complementare. Il 62% sono uomini e solo il 38% donne.
Le distanza tra i due sessi in tema di conoscenza previdenziali viaggiano di pari passo con il gap che si registra tra chi ha presentato domanda sino ad oggi per quota 100. I 2/3 sono maschi.
Questo 8 marzo dunque dovrà servirci anche a riflettere sulla distanza di conoscenza tra uomini e donne. Un altro aspetto sul quale lavorare guardando all'ambito traguardo della parità di genere.
Qui sotto la lettera in versione pdf a firma della Segretario Generale della Cisl Anna Maria Furlan e pubblicata questa mattina, venerdì 8 marzo, sul Sole24Ore.






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