Si torna in piazza. Quella piazza. La solita. Piazza del Popolo. Roma, dunque. L'ultima volta in carica c'era il Governo Renzi, era il maggio del 2016. Come allora, Cgil Cisl e Uil unitariamente. Insieme al popolo dei pensionati. Tanti. Sul piede di guerra per i contenuti della Legge Finanziaria 2019. Ancora una volta, per fare quadrare i conti si procede seguendo la linea più scontata. Si toglie poco a tanti. I soliti tanti. I pensionati. E così a differenza di quanto previsto dall'accordo Governo-Sindacati del settembre 2016, non si torna al meccanismo perequativo previsto dalla Legge 388/2000. "Al di là di tutto, di quanto sia il reale danno che si fa al singolo pensionato - analizza Olocco - siamo qui a contestare un modo di fare assolutamente sbagliato. Non si dà applicazione ad un accordo, non si convocano le parti sociali. E si procede sempre nella stessa direzione. Non sento parlare di lotta all'evasione fiscale, vedo che si colpiscono sempre i soliti, chi ha sostenuto a suon di contributi il nostro sistema previdenziale e a suon di tasse i nostri sistemi sanitario e scolastico. Questo Governo sta mettendo a rischio le fondamenta del nostro sistema pubblico che invece andrebbe difeso. Partendo da un presupposto tanto logico quanto inapplicato. Chi più ha dato più riceve. Questo è il paese delle pensione integrate al minimo con enormi patrimoni alle spalle. Finchè non si fa una scansione precisa e puntuale di chi il nostro sistema pubblica sta assistendo non ne usciamo. Restiamo nella spirale assurda del voto elettorale. Una logica che sta lentamente affossando il nostro paese". Ed allora, i motivi per andare a Roma ci sono. Anche per i pensionati così come per i lavoratori per contestare una manovra iniqua e che prevede discutibili meccanismi di assistenza (reddito di cittadinanza) senza una chiara visione orientata a crescita e sviluppo.