BANKITALIA CI MOSTRA IL "PARADOSSO DELLA BANCONOTA". AUMENTANO LE CARTE DI CREDITO MA ANCHE IL CASH!

Motivi? Il tasso negativo dei conti deposito, il lungo lockdown, l'età media della popolazione e, dulcis in fundo, i proventi delle attività criminali.


Crescita del numero delle carte di credito/debito e dei pagamenti digitali ma netto incremento della quantità di contanti, che tocca quota 245 miliardi di euro: questa la fotografia degli aggregati monetari effettuata sulla base delle stime mensili di Bankitalia. Stime che comprendono, è bene sottolinearlo, anche la moneta posseduta da imprese e banche. Ma il dato sull'incremento nella circolazione della moneta dall'inizio della pandemia è eloquente.
Dall'inizio del 2020 il contante in circolazione è aumentato del 16% (34 miliardi di euro in più), con un incremento sia delle banconote circolanti che del valore: un trend in salita che si è ridotto nei primi 5 mesi del 2021 (+ 3,4%). Si tratta del paradosso del contante (così l'ha definito la Banca Centrale Europea): la domanda di banconote, infatti, "è aumentata costantemente, mentre l'uso delle banconote per le operazioni al dettaglio sembra essere diminuito". Pur restando la modalità di pagamento più diffusa al dettaglio, l'uso del contante ha subito un calo del 6%. Ciò nonostante, dall'inizio pandemia, la circolazione dello stesso ha registrato un incremento dell'11%, quote cha non si registravano dal crollo di Lehman Brothers nel settembre 2008. A far crescere la circolazione, secondo la Bce, sarebbe stata la domanda di contante quale riserva di valore, cosa che accade nelle fasi di crisi economica, e la richiesta di valute forti al di fuori dell'area Euro. Altri elementi da tenere in considerazione anche l'invecchiamento della popolazione ed il calo della quantità di contanti detenuti nei caveau delle banche, soprattutto dopo che il tasso dei depositi è risultato in negativo per la prima volta dal 2014.






  
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