NEL 2019 CRESCE LA SPESA ASSISTENZIALE CON REDDITO E PENSIONE DI CITTADINANZA

La spesa previdenziale resta stabile dal 2010 (12,83% del Pil). Nel prossimo futuro a dover essere controllata è la spesa assistenziale (oltre 11 milioni di prestazioni)


Dopo la flessione registrata tra il 2017 ed il 2018, torna a crescere la spesa assistenziale in Italia. Nel 2018, quando era in vigore il reddito di inclusione, la spesa assistenziale Inps era arrivata a 105 miliardi. Nel 2019 ha superato i 110 miliardi. Un aumento del 4,3% in larga parte legato al reddito ed alla pensione di cittadinanza. Dal 2014 al 2019, la spesa assistenziale è progressivamente salita sino al 2017. Poi, dopo la flessione tra 2017 e 2018, ecco riprendere il trend di crescita.
Tra le voci più rilevanti che compongono (al netto del reddito e della pensione di cittadinanza) il mondo dell'assistenza ci sono le indennità di accompagnamento (oltre 2 milioni di prestazioni sul totale di oltre 11 milioni di prestazioni) le quattordicesime mensilità (oltre 3 milioni di prestazioni) ed integrazioni al minimo (anch'esse vicine ai 3 milioni).
Nel complesso guardando ai dati Inps, la spesa previdenziale (che i sindacati chiedono di separare dalla spesa assistenziale, trattandosi tecnicamente di spese profondamente diverse) nonostante quota 100 resta sotto controllo con un'incidenza sul Pil del 12,86% con aumenti medi dal 2010 dell'1,3% sostanzialmente in linea con il tasso di inflazione e dunque stabile. Il vero punto critico è l'esponenziale crescita della spesa assistenziale che considerando la spesa previdenziale nel suo complesso (previdenza+assistenza), costituisce quasi il 70% della torta.






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